Museo del Bastione Jean Cocteau

Nel 1957, mentre lavorava all'arredamento della sala matrimoni di Mentone, Jean Cocteau notò una fortezza abbandonata del XV secolo "alla fine della diga tra il porto e la Promenade du Soleil": il Bastione.

Il sindaco dell'epoca, Francis Palmero, gli propose di trasformarlo in un museo per le sue opere e l'artista, affascinato dal luogo, accettò, pur rifiutando il termine "museo": "Cambierò le mie opere non appena assumeranno un'aria abituale". Per rispettare la sua volontà, il museo, oggi a lui dedicato, cambia regolarmente l'esposizione delle sue opere.

Tuttavia, Jean Cocteau era consapevole che nell'autunno della sua vita il Bastione avrebbe assunto una vocazione testamentaria. Per questo motivo ha seguito con attenzione ogni dettaglio di questa creazione, dalla decorazione delle porte al primo piano a quella del frontespizio, senza dimenticare il pavimento al piano terra che raffigura una lucertola "simbolo della pigrizia mediterranea", tutti e tre realizzati in mosaico di ciottoli.
Inoltre, scelse le sue opere da una lista stilata nel 1958, che conservò fino alla sua morte, avvenuta nel 1963. Purtroppo, Cocteau non vide mai completata la sua ultima opera a Mentone: fu il figlio adottivo Edouard Dermit a terminare il lavoro secondo le istruzioni che aveva lasciato, e il "Musée du Bastion de Jean Cocteau" fu inaugurato nel 1966, alla presenza dell'amica di sempre Francine Weisweiller.

La collezione originale comprende 102 opere, integrate nel tempo da altre donazioni e acquisizioni. Nel 2005 è stata unita alla donazione Wunderman per formare una collezione di oltre 2.000 opere.

Ancora oggi, il Bastione è una tappa fondamentale nel tour dell'opera di Jean Cocteau a Mentone.